L’educazione ambientale diventa parte integrante dell’insegnamento dell’Educazione Civica
Dopo il voto all'unanimità della Camera, il Senato ha approvato definitivamente il provvedimento che rende di nuovo l'educazione civica materia di studio obbligatoria con voto in pagella[1]. La nuova legge, composta di 12 articoli dopo il testo unificato uscito dalla commissione cultura della Camera, prevede che nel primo e nel secondo ciclo di istruzione sia istituito l'insegnamento trasversale dell'educazione civica, e che iniziative di sensibilizzazione alla cittadinanza responsabile siano avviate già a partire dalla scuola dell'infanzia.
Oltre ai temi tradizionalmente parte dell’Educazione Civica, nelle 33 ore annue sarà dato spazio anche ad argomenti adottati dall'assemblea generale delle Nazioni Unite già il 25 settembre 2015: l'educazione alla cittadinanza digitale, gli elementi fondamentali di diritto con particolare riguardo al diritto del lavoro, l'educazione ambientale, lo sviluppo eco-sostenibile, la tutela del patrimonio ambientale e delle identità, e infine l'educazione alla legalità.
La scelta di inserire questi nuovi argomenti, non è solo doverosa e attuale, ma anche lungimirante. Affinché il pianeta e la nostra società abbiano un futuro, è importante che lo sviluppo dell’economia avvenga nel rispetto dei diritti delle persone e degli equilibri della natura. Lo sviluppo che risponde alle esigenze del presente senza compromettere i bisogni delle generazioni future viene appunto chiamato sviluppo sostenibile. L’urgenza nasce dal fatto che la crescita globale della popolazione e il progressivo esaurimento delle fonti energetiche (e delle materie prime) non rinnovabili mettono a rischio gli equilibri che regolano l’economia, la società e la vita stessa.
La sostenibilità è da intendersi come un processo continuo, che richiama la necessità di coniugare tre dimensioni fondamentali e inscindibili: ambientale, economica e sociale. Le diverse componenti dello sviluppo sostenibile devono essere affrontate a livello politico. L’Unione Europea se ne sta occupando da anni, ponendo l’accento sulle problematiche economiche e sulle ricadute ambientali delle scelte operate dai diversi Paesi. Ma il concetto di sviluppo sostenibile deve essere tenuto in considerazione anche nelle scelte compiute da ogni individuo, perché il problema riguarda tutti e le azioni del singolo contribuisce a determinare il futuro dell’umanità.
Nel 2016 l’ONU ha dato il via a un ambizioso piano d’azione per lo sviluppo sostenibile chiamato Agenda 2030: individua 17 obiettivi da raggiungere in 15 anni. Tra gli obiettivi principali c’è l’estensione all’intera umanità dell’accesso all’acqua potabile e all’energia da fonti affidabili e rinnovabili. All’Agenda si collega il Programma d’azione globale per l’Educazione allo Sviluppo Sostenibile, che punta a sensibilizzare scuole e realtà private affinché diffondano tra i giovani i valori e i comportamenti necessari per rendere davvero sostenibile il futuro.
Da decenni l’Unesco promuove l’educazione dei giovani ad uno sviluppo che sia sostenibile dal punto di vista ambientale e che possieda alcuni requisiti:
• l’immissione di sostanze inquinanti e di scorie nell’ambiente non deve superare la capacità di assorbimento della natura;
• l’utilizzo delle risorse non deve essere superiore alla loro velocità di rigenerazione;
• il prelievo di risorse non rinnovabili deve essere via via ridotto e compensato dalla produzione di una pari quantità di risorse rinnovabili in grado di sostituirle;
• più in generale, il peso delle attività umane sui sistemi naturali non deve superare la capacità di carico della natura.
Il concetto di sviluppo sostenibile si intreccia dunque con tante tematiche in un’ottica multidisciplinare: dalla produzione di energia da fonti rinnovabili al risparmio energetico, dal rispetto dell’acqua al riciclo dei materiali e alla corretta gestione del ciclo dei rifiuti.
Energia e acqua sono beni indispensabili per la vita e il benessere dell’uomo. I principi della sostenibilità, la tutela dell’ambiente, la corretta gestione dei rifiuti sono presupposti fondamentali perché la vita e il benessere non siano preclusi alle nuove generazioni.
Lo Stato sembra aver ben chiara l’importanza di informare e sensibilizzare i giovani affinché maturino una profonda consapevolezza in merito a queste tematiche, e la scuola deve essere il luogo privilegiato in cui questa consapevolezza possa maturare sotto la guida di insegnanti, punto di riferimento e allo stesso tempo interlocutori pazienti.
L’educazione ambientale non può prescindere però anche da collaborazioni attivabili tra il mondo della formazione primaria e secondaria, e le Imprese che si occupano di energia, trattamento delle acque e gestione dei rifiuti. Una buona prassi è senz’altro la possibilità di organizzare per le scolaresche lezioni a tema, laboratori didattici, visite presso gli impianti.
Il Gruppo Green Holding, impegnato da oltre 20 anni nella gestione integrata dei rifiuti urbani e industriali, già da tempo promuove attività di educazione ambientale che si inseriscono in un processo di trasparenza e coinvolgimento del territorio sulle attività del gruppo.
L’iniziativa «Impianti Aperti» promossa da Gruppo Green Holding ad esempio è dedicata ai cittadini interessati a comprendere le attività legate al trattamento e allo smaltimento dei rifiuti civili e industriali, le opportunità relative al processo «Waste-to-Energy» e le tecnologie impiegate per garantire al territorio la massima sicurezza in conformità con le norme vigenti.
Il progetto “Green Holding fa Scuola” è rivolto invece agli istituti scolastici e universitari del territorio coinvolti in un percorso formativo di educazione ambientale: il progetto si propone di instaurare un rapporto di dialogo con gli studenti su tematiche legate al ciclo dei rifiuti e della sua interconnessione quotidiana con lo stile di vita dei ragazzi e delle loro famiglie. L’obiettivo del progetto è di fornire strumenti ludico-formativi per rafforzare le buone pratiche della salvaguardia ambientale e invitare ad una tutela del nostro ecosistema che segua un principio di impegno e responsabilità collettiva.
In un momento di rapide trasformazioni economiche, sociali e tecnologiche, tutti gli attori della società devono guardare con fiducia al futuro e conciliare un orizzonte internazionale con l’attenzione dedicata alla realtà italiana. L’obiettivo comune in fondo, della scuola e del mondo delle imprese, è trasmettere valori e conoscenze al maggior numero possibile di studenti. Nella speranza che le buone pratiche suggerite possano contribuire a farne cittadini informati e consapevoli.