1601 Simona Grossi Articoli
5 ottobre, 2018

Il management al femminile sviluppa la comunicazione e rappresenta un vantaggio di business

Da diversi anni ormai è appurato come l'ingresso, la permanenza, e soprattutto la gestione nel management aziendale al femminile sia una componente in grado di generare valore e incremento di business per tutte le imprese che, indipendentemente dal settore nel quale operano, vogliono fare quel passo in più sul mercato e sopravvivere in questo contesto post-crisi.

Per fornire un esempio di come le agenzie stiano abbracciando questa nuova filosofia di fare business, Prysmian Group ha recentemente lanciato l’ottava edizione di Build the Future, un programma internazionale di recruitment che mira a selezionare giovani talenti e a dirigerli verso un percorso formativo professionalizzante mediante l'inserimento in contesti di lavoro di alta qualità.

Verranno selezionati 50 neolaureati in Economia, Business, Ingegneria, Fisica, Chimica, Matematica e Information Technology da tutto il mondo, attraverso la loro attitudine alla leadership, al coinvolgimento nel lavoro, alla predisposizione al cambiamento, il tutto mediante la digitalizzazione e l'innovazione come principali driver di crescita strategica.

Fino a qui nulla di particolare, se non che, come ha comunicato ufficialmente l'azienda stessa, “attraverso Build the Future Prysmian conferma l’impegno nel promuovere il valore della gender diversity: il 42% delle assunzioni del 2017 è rappresentato da donne e per il 2019 il target di presenza femminile è fissato al 50%”.

Ne esce un quadro piuttosto chiaro, che ci dice come anche le maggiori agenzie di recruitment hanno puntato decisamente sulla parità di genere e sull'innalzamento della quota femminile, sia da un punto di vista prettamente quantitativo, sia soprattutto per quanto riguarda l'inserimento di figure manageriali dotate di un peso decisionale all'interno degli alti quadri aziendali.

Il programma, infatti, dopo i primi tre anni di turnazione nei paesi di origine, punta a far si che le risorse assumano gradualmente ruoli sempre maggiori di management o in ambito tecnico, utilizzando criteri basati su valutazioni della performance, inclinazioni personali, obiettivi raggiunti e esigenze aziendali.

Questo gruppo si conferma così promotore di importanti iniziative che vanno dall'inclusione e dalla diversity, come ad esempio il progetto Side by Side, al reclutamento global attraverso, oltre a Build the Future, anche Make It e Sell It, rivolti questi ai migliori talenti nel settore manifatturiero e commerciale.

Crediamo fortemente nell’importanza del contributo dei giovani [e delle donne] in termini di idee e innovazione. Anche loro è il compito di accelerare l’evoluzione della nostra società rendendola più competitiva, ma anche più accogliente e integrata nelle comunità nelle quali operiamo. Per questo vogliamo individuare e valorizzare i migliori talenti a livello internazionale, dando loro l’opportunità di confrontarsi con una realtà aziendale innovativa e multiculturale come la nostra” ha comunicato nel merito Fabrizio Rutschmann, Chief Human Resources Officer di Prysmian Group[1].

E' infatti la capacità di sviluppare e incrementare le cosiddette soft skills a rendere il genere femminile il più propenso nella gestione attuale dei rischi e delle problematiche che quotidianamente si presentano nei contesti aziendali. Tra queste, una caratteristica fondamentale risulta proprio la comunicazione tra reparti e gerarchie, in grado di generare engagement e aumentare le performances dell'intera impresa.

Questo dato è riportato anche da una ricerca biennale svolta dal Working Group Employee Communication dell’Università Iulm, che si è sviluppata attraverso due indagini separate e centinaia di casi di studio, tra aziende manifatturiere e attive nei servizi con più di cinquecento dipendenti, e circa centocinquanta addetti esaminati. Ne risulta che gli strumenti della comunicazione interna sono indispensabili per l'incentivazione del personale, e per i collaboratori gli incontri informali con il top management per stimolare feedback sulla vita aziendale figurano ancora come l'iniziativa più sostanziosa.

La comunicazione a cascata è vista in assoluto come il metodo più strutturato da parte dei responsabili che agiscono all'interno delle grandi organizzazioni, mentre per i collaboratori sono ancora preferibili le convention. Sono tutti dati, questi, che ci confermano come da parte dei dipendenti le occasioni di incontro con il management e il conseguente dialogo trasversale, al fine di trasferire informazioni o spiegare iniziative, strategie e obiettivi d'impresa, siano l'elemento di maggior impatto e aiutano decisamente a spingere l'intero personale verso un totale coinvolgimento delle dinamiche aziendali.

«Un dialogo franco e aperto" ha osservato in proposito Alessandra Mazzei, docente di Comunicazione d’impresa e Direttore dell’Osservatorio Employee Relations & Communication dell’Università Iulm, "è fondamentale per la relazione fra collaboratori e capi diretti ed è rilevante anche nella relazione con il top management" [2].

Le donne ai vertici, quindi, di norma più propense al dialogo e alla ricerca di spiegazione, favoriscono di gran lunga quest'aspetto rispetto ai loro corrispettivi maschili, e generano per questo un engagement maggiore e un progressivo miglioramento dell'ambiente lavorativo. Questo fa sì che si incrementino le performances, e, di conseguenza, che si abbia quel passo in più da un punto di vista strettamente di business (tralasciando qui tutti i discorsi sui benefici di un ambiente privo di stress) necessario alle imprese per affermarsi e sopravvivere sul proprio mercato di riferimento.

Simona Grossi