Internazionalizzare senza perdere le radici: una storia di imprenditoria italiana
Quella di Giuseppe Grossi è una storia d’imprenditoria che nasce negli anni 70 e si sviluppa maggiormente dopo l’acquisizione della Società Arti Decorative Interne, la Sadi SpA, un'azienda capace di lanciare nel tempo una serie di prodotti innovativi in grado di attestarla come leader sul territorio nazionale.
Ma è anche e soprattutto una storia permeata dall'abilità di intravedere sempre il giusto settore di mercato profittevole, per includerlo dapprima nel business dell'azienda fino a gettarne via via le fondamenta per uno sviluppo futuro.
E' per questo che dal 1996 l'azienda ha gradualmente spostato il suo core business da un settore primario e dall’edilizia fino agli interventi di bonifica ed impianti di nuova generazione quali ad esempio i termovalorizzatori. Creando al contempo una Divisione Ambiente a seguito di un processo di acquisizione societario.
Nel 2005 poi viene sottoscritta una lettera di intenti con Green Holding SpA, azienda italiana leader nel settore ambientale, al fine di valutare la fattibilità di una integrazione delle attività condotte da Sadi e Servizi Industriali SpA, società, quest’ultima, controllata da Green Holding.
Arriviamo in questo modo alla fusione tra le prime due, che diventeranno Sadi Servizi Industriali. Questa, poggiandosi sulle rispettive reti commerciali di entrambi i precedenti colossi, riesce da subito a imporsi come uno dei maggiori operatori italiani del settore delle bonifiche ambientali e punto di riferimento per il mercato della poliarchitettura.
Dapprima distaccata e poi venduta l'azienda riguardante il ramo edile, nel 2012 il Gruppo finisce così ad occuparsi esclusivamente del settore ambientale. L'anno successivo, infatti, la Sadi Servizi Industriali diventerà Ambienthesis SpA, denominazione che fa da crasi tra l'ambiente e l'operato dell'uomo. La visione è che quest'ultimo non sia più in antitesi con ciò che lo circonda, ma ne afferri l'importanza e lo tratti con rispetto.[1]
Quello che ne viene fuori è un’impostazione dirigenziale sullo stile di una grande famiglia, dove i vari membri si coordinano e mettono a disposizione le loro competenze per confermare e rinnovare continuamente i rispettivi know-how. Le linee guida che muovono la gestione del Gruppo rimangono sempre le stesse, con l'unica differenza che risiede nella scala di manovra, prima riguardante soltanto lo Stivale, mentre ora sempre più internazionalizzata.
Ed è sicuramente merito dell'impostazione voluta da Giuseppe Grossi se ad oggi i figli e gli altri soci dirigenti del Gruppo mantengono questa particolare sinergia operativa. Con il loro bagaglio di conoscenze, i membri di questa grande famiglia sono impiegati nelle numerose attività connesse al trattamento, allo smaltimento, alle bonifiche ambientali e alla valorizzazione energetica dei rifiuti di origine industriale e civile, ma continuano ad operare confrontandosi e scambiandosi informazioni e feedback in modo che a giovarne sarà l'intero Gruppo e non il singolo settore.