Viaggio a puntate nel mondo di Simona Grossi
Vivo sempre con freschezza e stupore ogni intervista, sebbene ne abbia collezionate già parecchie, perché ogni incontro arricchisce la mia esperienza e imparo con leggerezza ad ascoltare quelle che io amo definire “Avventure di Vita”. Perché la Vita, diciamocelo, è davvero un’avventura Meravigliosa che si rinnova ogni giorno!
L’incontro con Simona si apre con una singolare familiarità, mi riceve piena di sorrisi ed accoglienza nel suo ufficio a Segrate dal quale si ode il cinguettare degli uccellini in una giornata di sole intenso che dona alle pareti il cangiare luminescente della sua luce.
Quello che sento è che non ho voglia di fare domande professionali, legate alla sua posizione direttiva all’interno della Holding, ma di scoprire qualcosa di Lei, che appare naturale e spontanea e di cui il volto suscita emozioni al primo sguardo.
Simona, sai che amo partire dalla tua persona, tu come ti descriveresti?
Ho imparato a capire di me stessa in questi anni che sono una persona combattiva. Conosco quello che sento e mi ritengo fortunata perché al mio fianco ci sono persone con le quali posso costruire qualcosa sia a livello imprenditoriale che familiare, avendo uno scopo in comune nella vita.
Ascoltare con attenzione mi insegna ogni giorno la grande differenza che c’è il parlato e il pensato. Pondero il più possibile il momento del sentire e cerco di esprimermi nel miglior modo possibile anche se non sempre si ha l’estrema libertà di poterlo fare.
Anche nell’ ambiente lavorativo, trovo sia giusto essere se stessi, o almeno provarci, perché all’interno di un gruppo è questo che fa la differenza. Questo è un lato positivo che le persone apprezzano e che io definisco “mantenere la propria l’individualità”.
Non pensi che questo voglia significare anche essere imprenditori?
Fino a che papà era in vita era tutto differente. Ora che me lo fai ricordare spesso dialogando con lui ero io che gli ricordavo che si poteva essere se stessi, ammorbidendo la facciata del “dover essere” e privilegiando il proprio “Essere” in modo naturale. Ora credo fermamente che prima di ogni decisione, sentirsi liberi di poter esprimere la propria individualità sia fondamentale per portare un valore aggiunto alle decisioni e poter star bene con se stessi.
Credo che papà ti sia stato molto grato di questo…
Di sicuro, ne sono certa! Ma in realtà pensandoci sono io grata a lui, perché questo mio modo di vivere e sentire è dovuto a Lui ed al suo essere stesso , di fatti tutte le volte che lo ricordavo a lui in realtà lo stavo ricordavo a me stessa.
Ma ora sei tu ad essere andata oltre, giusto?
Cerco di andare al di là di quello che vedo, perché molto spesso mi sono resa conto ciò che ci viene mostrato dagli altri è solo una facciata ma al di là di quella non sappiamo cosa c’è realmente perché non si conoscono le situazioni. Io ci tengo a rimanere aperta e propositiva.
Ho compreso che tutti noi abbiamo il libero arbitrio di poter scegliere il “come” fare delle scelte. Quello che amo sottolineare è che si deve comunque avere profondo rispetto delle persone, perché possono soffrire per una tua scelta, quindi ognuna di esse va ben ponderata.
Non è sempre facile nella quotidiana per le persone che ci affiancano e bisogna stare attenti. Questa è una lezione che porto con me e si può sempre essere se stessi, fluendo in tante occasioni.
Nel tempo ho accettato anche che fosse sano pensare a se stessi dando priorità al proprio benessere perché se non stai bene tu neanche chi ti gravita attorno può sentirsi sereno. La cultura ci insegna che porre se stessi al centro non è sano, è visto come egoismo. Invece io credo che l’equilibrio consista in questo:.
“Stare in ben-Essere significa mantenere il proprio sentire”
Qual è quella spinta che porta sempre un pezzetto in più?
Mi definisco una persona in continua crescita emotiva perché ogni giorno sono diversa da ieri. Comprendo di avere dei difetti e delle chiusure e non mi vergogno a chiedere aiuto perché è anche grazie agli altri che riesco a fare un passo in avanti.
Imparo a portare equilibrio, ad essere Simona in tutti i modi, pur essendo consapevole dei miei limiti, perché amo la Vita e ogni giorno si può fare tanto per se stessi e per gli altri e questo mi spinge a provare ogni giorno e fare nuove esperienze.
Concludo con queste belle parole la prima parte dell’intervista di Simona, che è durata molto a lungo ma che non voglio riassumere. Un racconto che cercherò di rendere significativo, anche a voi proprio come lo è stato per me, portando onorabilità alle parole donatemi.
A settimana prossima, allora!
Articolo originale su nonsolowork.com